sono quelle che fai nel momento in cui sei libero di fare
quelle sbagliate. Ho letto questa frase in un libro, parecchio tempo fa. Come
mi succede spesso con frasi o spezzoni
di discorsi che mi restano particolarmente impressi, ci ho rimuginato sopra
tutta la mattina, un po’ come mi era successo una settimana fa con quella frase
saltata fuori per caso in una mattina profumata di caffè con panna. Non so
nemmeno perché ho pensato a questa frase, in questa torrida giornata di luglio,
di quelle che ti fanno passare l’appetito e ti mettono una gran voglia di
granita al limone. Proprio ora sto osservando il mio mouse pad regalatomi da
una mia amica che è stata in Svezia, che raffigura un paesaggio innevato e sto
ardentemente desiderando di essere lì, tra i bambini che giocano a palle di
neve e quelli che pattinano sul ghiaccio. Ora però sto divagando. Ho pensato
quindi a questa frase per tutta la mattina e dentro di me non sapevo se essere
d’accordo o meno con quanto espresso. Da una parte penso che una buona azione
debba essere considerata tale anche se compiuta in funzione delle circostanze,
dall’altra è sicuramente più difficile compiere una buona azione nel momento in
cui ci si ritrova a dover compiere una scelta e quindi la frase in un certo
senso può essere considerata valida. Pensandoci ancora mi è poi venuto in mente
che c’è sempre, per quanto radicale essa sia, un’altra scelta, quindi chi fa
del bene lo fa sempre per scelta personale, consapevolmente o meno. Ovviamente
chi lo fa in modo consapevole compie una scelta sicuramente più difficile,
quindi credo che questa frase possa essere considerata valida, ma ovviamente
sarei molto felice di confrontare le mie opinioni con le vostre, quindi forse
per la prima volta vi rivolgo una domanda diretta: cosa ne pensate???
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Grazie per avermi dedicato un po' del vostro tempo leggendo e commentando i miei post. Sapere che le persone si interessano a ciò che scrivo è bello. Mi fa sentire meno sola.